Archive for the ‘nutrizione’ Category

L’angolo delle spezie

26/06/2009

spicesÈ un’atmosfera magica quella che avvolge il mondo delle spezie.

I profumi e i sapori di queste essenze trasformano i piatti più semplici in un veicolo capace di condurre la nostra fantasia in luoghi esotici e lontani, tra bazar colorati e suoni orientali.

Molto spesso si tende a confondere le spezie con gli aromi, entrambi profumano, insaporiscono e colorano, ma non sono la stessa cosa. Le spezie sono le sostanze ricavate da alcune varietà di piante aromatiche, di cui si utilizzano diverse parti a seconda della spezia che si desidera ottenere: la corteccia, i bottoni floreali, gli stami o i semi e le radici.

Gli aromi, o erbe aromatiche, sono le erbe o le verdure (foglie e steli) coltivati generalmente negli orti ma presenti anche allo stato selvatico. Alcuni esempi di aromi sono il basilico, il timo, la maggiorana, il rosmarino, la salvia, ecc.

Le spezie hanno un’altra fondamentale caratteristica: ogni spezia ha uno o più potere medicale. In questa rubrica ci occuperemo di raccontare le caratteristiche di alcune tra le spezie più conosciute e qualcuna un po’ più lontana dalla nostra tradizione.

Ecco alcuni esempi di spezie non sempre utilizzate

Cannella

Si ottiene dalla corteccia di un albero simile all’alloro, tagliata in fasce ed essiccata al sole. Con questo procedimento si ottengono le piccole canne di color dorato, molto aromatiche che tutti conosciamo.

La maggior parte della cannella proviene dallo Sri Lanka.

L’uso culinario riguarda in prevalenza le prestazioni dolci come marmellate, torte, frutta cotta; in India e n Medio Oriente la cannella è utilizzata anche su piatti di riso e carni.

Curiosità:

in polvere è messa sopra gli spiedini prima di essere cotti

la cannella derivata da una pianta di 25-30 anni di età può essere utilizzata per curare l’asma, i dolori mestruali e per alzare la pressione

la radice della pianta di cannella ha proprietà balsamiche per alleviare i disturbi del raffreddore

la cannella a stecche deve essere tolta dalle bevande prima che esse siano servite.

Citronella

Immagino che molti abbiano sentito il profumo di citronella, fresco e stimolante come quello degli agrumi. L’olio essenziale si ottiene per distillazione di tutta la pianta, coltivata soprattutto nell’isola di Giava e nell’America Centrale.

Curiosità:

le foglie in infuso hanno il poter digestivo e di far abbassare la pressione

se avete i capelli grassi, aggiungete 5 gocce di essenza nel flacone del vostro shampoo abituale

aggiungere 2 gocce di essenza per ogni bicchiere di detersivo per i piatti, otterrete oltre ad un gradevole profumo, un effetto disinfettante e antisettico

ottimo rimedio naturale contro le zanzare attenzione che il gatto non apprezza molto il profumo di citronella.

Cardamomo

È la terza spezia più cara al mondo, dopo lo zafferano e la vaniglia. È un baccello di circa un centimetro di lunghezza, di colore verde chiaro che contiene numerosi semi bruni o grigi molto aromatici e piccanti. Il cardamomo cresce nelle foreste tropicali dell’India del sud e dello Sri Lanka dove viene ancora raccolto manualmente

Curiosità:

i semi ricordano delle caramellino al limone e possono essere usate per rinfrescare l’alito

per smettere di fumare, mangiate dei semini e poi accendete la sigaretta … sarà orribile.

gli arabi lo usano anche per aromatizzare il caffè ha proprietà digestive.

Cumino

Trionfa nei piatti nordafricani e indiano , dove è onnipresente, ma è anche molto utilizzato nella cucina greca, turca e araba. Non è molto utilizzato in Europa. È una spezia antica e nobile, già menzionata nella Bibbia; la sua origine è nell’alta valle del Nilo, i romani la conobbero attraverso gli egiziani , e nel medioevo ebbe ampio successo nella cucina delle corti italiane.

Curiosità:

utile per curare la dissenteria

l’olio essenziale è stimolante dell’appetito e ha proprietà digestive.

Nutriterapia

03/06/2009

nutriterapiaLa nutriterapia naturale mira a ricostituire le basi della salute utilizzando, oltre ai giusti e corretti accorgimenti alimentari, i nutrimenti selvatici primordiali che sono dei veri e propri rigeneratori del terreno costituzionale. 

Ci sono diversi approcci alla nutriterapia, da quelli dietetici a quelli ortomolecolari. 
Un filone ancora nuovo ma carico di promettenti possibilità è quello dei supercibi, se possibile primordiali e selvatici. 
Le alghe Klamath sono, da questo punto di vista, il supercibo quintessenziale. Ma estremo interesse suscitano anche nutrimenti primordiali come probiotici ed enzimi, e anche alimenti specificamente potenziati come germogli o erbe particolari. 
Ciò che più conta, è che tali supercibi, a differenza delle integrazioni di specifici minerali o vitamine, sono cibi integri che il nostro corpo riconosce come alimento, e che forniscono quel supporto globale di cui il corpo necessita per poter utilizzare al meglio anche eventuali integrazioni specifiche.

RICOSTITUIRE IL TERRENO COSTITUZIONALE

Ci sono diversi approcci alla nutriterapia, da quelli dietetici a quelli ortomolecolari.

Oltre a ciò, le alghe e gli altri prodotti possono essere utilizzate come coadiuvante di sostegno in tutti i casi in cui vi sia bisogno di usare farmaci e rimedi più specifici, soprattutto in quei casi in cui la patologiasia particolarmente complessa, tale da richiedere la sinergia di più fattori terapeutici. Dopo la guarigione essi permetteranno di conservare e rendere stabili i benefici conseguiti.

Infine, l’uso regolare dei prodotti a base di alghe KIamath, probiotici ed enzimi consente di mantenere uno stato di salute ottimale. In conclusione possiamo così riassumere il concetto di Nutriterapia Naturale: il crollo dei terreni costituzionali derivante dallo squilibrio ambiente esterno/ambiente interno ha aperto la strada a tutte le malattie degenerative tipiche dei nostri tempi, e tali malattie potranno essere davvero curate solo se, prima e assieme alla medicina dei rimedi, si aiuteranno le persone a ricostruire la vitalità e la potenza immunitaria del proprio organismo.

Anche se ciò dipende da tanti fattori, inclusi in ultima analisi fattori psicologici ed esistenziali, l’introduzione di un supercibo, come le alghe KIamath, completo e denso dì minerali, vitamine, aminoacidi, grassi essenziali, ecc. come nessun altro cibo conosciuto, non può che rappresentare un elemento di svolta decisivo.

L’OLIGOTERAPIA

01/06/2009

OligoterapiaL’oligoterapia è una pratica efficacissima, al punto di essere una strumento indispensabile per il naturopata.
Gli oligoelementi, sono fondamentali per la biochimica anche perché fanno parte degli enzimi.
Per una serie di fattori, si può verificare che l’oligoelemento di un enzima perda la sua funzionalità, diminuendo così l’efficacia di catalizzazione.
Il deficit enzimatico dovuto alla carenza dei metalli, detto ametallosi, porta squilibri che ingenerano patologie funzionali.
L’inattivazione di un oligoelemento viene descritta con un termine molto espressivo: “chelazione”, nome che nasce dalle chele, e suscita l’immagine di una morsa che blocca.
L’oligoterapia, detta anche terapia delle funzioni o terapia catalitica dechelante, ripristina il funzionamento deglienzimi.
Quando si parla di oligoelementi nel linguaggio comune s’intendono gli oligoterapici che sono composti da una base, detta trasportatore, in cui è diluita una quantità minima di oligoelemento.
Per questo, inoltre, anche se alcuni oligoelementi sono tossici, come il litio, l’oligoterapia non può provocare intossicazione o effetti collaterali.
Un aspetto importante è la stretta relazione tra oligoelementi e diatesi.
Quest’ultima è una sorta di fotografia della struttura energetica dell’individuo, costruita sulla scorta delle sue caratteristiche costituzionali (la sua struttura energetica specifica) e della situazione attuale.
Ci sono cinque diatesi, e ad ognuna corrisponde un oligoelemento (o gruppo di oligoelementi).

Altre forme

Oltre a quella classica ci sono altre forme di oligoterapia, in particolare la litoterapia che usa molecole di rocce. In alcuni casi può essere un sostituto, ma ha anche molte indicazioni specifiche, come il trattamento delle patologie da raffreddamento e dell’influenza.

Oligoterapia


Nel nostro organismo sono presenti vari minerali e metalli che si possono suddividere in 2 categorie a seconda della loro concentrazione: oligoelementi, p.es. nichel, e macroelementi, p.es. calcio).

Gli oligoelementi
I minerali presenti in concentrazioni ridotte sono denominati oligoelementi (dal greco “oligos” poco), cioè elementi presenti in tracce

Le 4 diatesi


Il medico francese Jacques Ménétrier, considerato il padre di questa disciplina, negli anni 1930 identificò 4 terreni organici associati ad alcuni oligoelementi, che definì diatesi. Queste diatesi corrispondono a condizioni dell’organismo caratterizzate da componenti fisiche, intellettuali ed emotive specifiche e proprie del soggetto. Le 4 categorie sono suddivisibili in diatesi di nascita (le prime 2) e in diatesi involutive (la 3a e la 4a), caratterizzate da un deterioramento del terreno cellulare causato da un cattivo stile di vita e/o dall’invecchiamento.
1) Diatesi allergica o artritica (Mn): è associata all’elemento manganese.
2) Diatesi ipostenica o artrotubercolotica (Mn-Cu): è associata a manganese-rame
3) Diatesi distonica o neuro-artritica (Mn-Co): è associata a manganese-cobalto
4) Diatesi anergica (Cu-Au-Ag): è associata a rame-oro-argento,

Assunzione
I rimedi sopra elencati per le 4 diatesi si presentano in forma di soluzione in fiale da mantenere sotto la lingua per almeno 1 minuto, così da permettere alla soluzione di entrare direttamente nel circolo sanguigno attraverso la vascolarizzazione della lingua, dopodiché possono venire deglutiti (preferibile) o sputati. A causa dell’elevata reattività degli oligoelementi, prima e dopo l’assunzione (per 15 minuti) è importante non bere, non mangiare, non fumare, non lavarsi i denti e in generale non introdurre in bocca alcuna sostanza che possa interferire con il loro assorbimento tramite la mucosa sublinguale.

Aloe : la pianta della VITA

30/05/2009

Uso

L’uso dell’aloe è molto antico, come testimoniato dal testo cuneiforme di alcune tavolette d’argilla ritrovate sul finire dell’Ottocento da un gruppo di archeologi nella città mesopotamica di Nippur, nei pressi di BagdadIraq, Lo studio sistematico di questa pianta tuttavia iniziò solo nel 1959. Parallelamente il governo americano dichiarò ufficialmente le proprietà curative di questa pianta per il trattamento delle ustioni. Da un punto di vista chimico, si possono distinguere tre grandi classi di componenti nell’aloe: gli zuccheri complessi –  gel trasparente interno –antrachinoni nella parte verde coriacea della foglia, ad azione fortemente lassativa, e svariate altre sostanze di grande valore nutritivo, antinfiammatorio, antimicotico, analgesico, come sali minerali, vitamine, aminoacidi, acidi organici, fosfolipidienzimi, lignine e saponine.

aloe veraSpecie

Queste sono le specie più comuni di Aloe.

Aloe angelica, Aloe arborescens, Aloe aristata, Aloe barberae, Aloe brevifolia, Aloe castanea, Aloe ciliaris, Aloe comosa, Aloe dinteri, Aloe distans, Aloe excelsa, Aloe ferox, Aloe glauca, Aloe humilis, Aloe khamiensis, Aloe longistyla, Aloe maculata, Aloe mitriformis, Aloe nobilis, Aloe perryi, Aloe pictifolia, Aloe pillansii, Aloe plicatilis, Aloe polyphylla, Aloe pratensis, Aloe ramosissima, Aloe saponaria, Aloe speciosa, Aloe squarrosa, Aloe striata, Aloe tauri, Aloe variegata, Aloe vera, Aloe zebrina

Proprietà medicinali

Esistono in natura oltre 170 varietà di piante di Aloe ma solo l’ Aloe Barbadensis Miller meglio conosciuta come Aloe Vera, da oltre 2000 anni viene utilizzata per le sue proprietà curative utili all’ uomo, grazie alla sua particolarissima composizione biochimica.

  • Aloe Vera potenzia e riattiva le difese immunitarie Acemannano
  • Aloe Vera disintossica e depura l’organismo
  • Aloe Vera e’ un potente antinfiammatorio
  • Aloe Vera è un coagulante e cicatrizzante
  • Aloe Vera è un antibiotico naturale
  • Aloe Vera ha proprietà antibatteriche
  • Aloe Vera ha proprietà Antinvecchiamento
  • Aloe Vera rigenera le cellule
  • Aloe Vera idrata i tessuti
  • Aloe Vera è antipiretico
  • Aloe Vera è un anestetico, attutisce ogni dolore
  • Aloe Vera è un equilibratore intestinale sia in caso di dissenteria che di stitichezza
  • Aloe Vera è un alimento altamente nutritivo
  • Aloe Vera stimola la produzione di endorfine ed esercita un’azione antidolorifica ed analgesica
  • Aloe Vera ha uno spiccato effetto ipoglicemico e contribuisce alla risoluzione di svariate complicanza del diabete

Aloe Vera stimola il metabolismo e la crescita cellulare.

IDROTERAPIA

29/05/2009

idroterapiaL’Idroterapia è un termine che indica sistemi di cura basati sull’acqua, mediante l’applicazione sul corpo umano di stimoli i cui effetti terapeutici sono dovuti all’azione termica e meccanica esercitata dell’acqua comune sull’organismo umano. E ciò avviene perché il nostro stesso organismo è composto per la maggior parte di acqua, infatti è risaputo che un uomo può rimanere diversi giorni senza mangiare, ma non può resistere senza bere. L’idroterapia nella storia antica Già gli Egizi attribuivano grande importanza a diverse misure igieniche(alimentazione sana, scelta del vestiario,…).

Le donne dei Macedoni si bagnavano con acqua fredda dopo aver partorito e nei canti omerici si perla dei riti di purificazione con l’acqua per entrare nel tempio di Esculapio. Pitagora raccomandava ai propri discepoli la pratica dei bagni freddi e la dieta vegetariana.

Principali forme di Idroterapia Bagno:

• Freddo

• Raffreddato

• Caldo

• Caldissimo

Bagno parziale può riguardare le braccia e i piedi oppure il bacino e la parte inferiore dell’addome fino all’ombelico. Il Bagno viene detto:

• di vapore

• idro-elettrico

• medicato

Doccia

La Doccia si ritiene la miglior forma di idroterapia, poiché il rinnovarsi incessante dell’acqua che giunge a contatto del corpo fa si che gli stimoli meccanici e termici si ripetano senza tregua. Le docce fredde(10°-14°)aumentano il tono del sistema neuro-vegetativo, attivano il ricambio organico e temprano l’organismo contro le oscillazioni della temperatura ambientale. Mentre le docce calde(30°-35°)sono benefiche per la loro azione sedativa sul sistema nervoso in generale. Impacchi Gli impacchi consistono in una pratica terapeutica che utilizza panni imbevuti ai acqua calda o fredda, da avvolgere attorno alla parti del corpo o a tutto il corpo con la sovrapposizione di una coperta di lana a scopo coibente.

Possono essere:

• semplici con solo acqua

• senapati

FOOD INTOLERANCE TEST

28/05/2009

foods-allergy-testIl “Food Intolerance Test” è una prova allergometrica che valuta la reazione diretta tra anticorpi IgG presenti nel siero del paziente e allergeni alimentari. Ciò consente di individuare quali sono gli alimenti che provocano l’insorgenza di intolleranze alimentari.

Questo test utilizza una metodica E.L.I.S.A, una reazione immunoenzimatica, applicata a 94 o 181 alimenti.

Pur sottolineando che le intolleranze alimentari rappresentano la concausa di innumerevoli patologie e non l’unico fattore responsabile, l’esperienza clinica ha dimostrato il loro coinvolgimento in disturbi a carico del:

 

–       APPARATO GASTRO-ENTERICO (DIFFICOLTA’ DIGESTIVE – GONFIORE – CRAMPI ADDOMINALI –DIARREA – STIPSI…)

–       APPARATO RESPIRATORIO (DIFFICOLTA’ RESPIRATORIA – ASMA – TOSSE – RINITE – BRONCHITE RICORRENTE – MUCO…)

–       APPARATO CUTANEO (ORTICARIA – ACNE – ECZEMA – DERMATITI…)

–       APPARATO URO-GENITALE ( INFIAMMAZIONI UROGENITALI…)

–       SISTEMA NERVOSO (CEFALEA – ANSIA – ALTERAZIONE DELL’EQUILIBRIO…)

 

GUIDA ALLA LETTURA DEL TEST

L’esito del test è riportato su una tabella in cui sono presenti tutti gli alimenti analizzati accompagnati da una percentuale.

Questo esito è solo un dato analitico. Come supporto interpretativo è stato studiato questo allegato corredato di consigli e suggerimenti.

Per facilitare la lettura dell’esito si invita pertanto a consultare nelle pagine seguenti l’“elenco degli alimenti” dove si possono visualizzare in maniera immediata gli alimenti, disposti ordine alfabetico.

Si considerano positivi (cioè non tollerati) gli alimenti che presentano una percentuale maggiore o uguale a 20%.

Di fianco agli alimenti che sono risultati intolleranti compare un istogramma colorato.

Gli alimenti che riportano un istogramma di colore blu hanno mostrato una reazione di intolleranza moderata (da 20% a 39%)

Gli alimenti che riportano un istogramma di colore rosso evidenziano una severa reazione di intolleranza (da 40% a 100%)

Gli alimenti senza istogramma sono stati testati, ma non sono risultati intolleranti.

Si suggerisce di prestare attenzione anche ai valori prossimi ai limiti prestabiliti (20% e 40%).

Gli alimenti con reazioni intorno al 20% sono da considerarsi ipersensibilità modeste che in futuro potrebbero trasformarsi in intolleranze. Gli alimenti prossimi al 40%, anche se presentano un istogramma di colore blu, sono da considerarsi comunque intolleranze importanti.

A seguire l’allegato presenta:

“famiglie di alimenti”, una suddivisione degli alimenti per contenuto nutrizionale e pH Questa classificazione

potrà essere utile allo specialista che seguirà il paziente nella fase post-refertazione per creare una dieta

bilanciata e specifica.

“precisazioni sugli alimenti”, una guida generale, non personalizzata, sugli alimenti statisticamente meno

tollerati (latticini, frumento, gli altri cereali, uova, lieviti, aspergillus niger, soia), di supporto al paziente per

l’eliminazione e la sostituzione degli alimenti intolleranti.

“Schema di rotazione degli alimenti”, un esempio di distribuzione degli alimenti tollerati, ripartiti in 8 gg.

Questo schema non è da considerarsi una vera e propria dieta, la cui elaborazione rimane di competenza del

medico.

CONSIGLI PER LA DIETA

Una volta ricevuto il referto si consiglia di eliminare dalla dieta tutti gli alimenti risultati non tollerati con maggiore attenzione per gli alimenti segnalati in rosso. Nel caso sia difficile gestire una dieta troppo ristretta, si consiglia di eliminare esclusivamente gli alimenti segnalati in rosso.Il regime dietetico deve essere seguito per almeno tre mesi, tempo minimo necessario per avere una sensibile disintossicazione dell’organismo. Durante questo periodo è consigliabile l’assunzione di prodotti coadiuvanti quali probiotici e prodotti naturali drenanti reperibili in farmacia o in negozi specializzati.

La reintroduzione dei cibi deve avvenire in modo graduale e controllato. Possibilmente è meglio reintrodurre un cibo alla volta aspettando quattro giorni di tempo per l’introduzione del successivo, questo per monitorare eventuali sintomi di intolleranza.

Il cibo reintrodotto non deve comunque essere consumato in quantità eccessiva; il consiglio più importante infatti per non incorrere ripetutamente in disturbi connessi alle intolleranze alimentari è di seguire una dieta varia e caratterizzata dall’assunzione di cibo di qualità e di alto valore biologico.

L’intolleranza alimentare, al contrario dell’allergia, grazie all’eliminazione temporanea dell’alimento incriminato tende a scomparire. In alcuni casi però questo non avviene causa deficit enzimatici permanenti acquisiti o su base genetica.

Per questo motivo la reintroduzione degli alimenti è delicata e non scontata. Risulta dunque importante e consigliato il parere del medico, non solo nella fase di lettura del test, ma anche in merito ai tempi e alle modalità di reintroduzione dei cibi.

Per concludere la conoscenza delle proprie intolleranze alimentari può costituire per il paziente l’occasione per acquisire maggiore consapevolezza in merito ad una corretta e sana alimentazione.

LA VISITA MEDICA

In caso di difficoltà nell’interpretazione del referto o di patologie in corso è consigliabile il parere di uno

specialista in grado di fornire un supporto terapeutico mirato.

LA RIPETIZIONE DEL TEST

Si consiglia di ripetere il test non prima di 10-12 mesi.

La Fitoterapia

19/05/2009

fitotherapyLa Fitoterapia (a volte anche impropriamente definita fitomedicina) è, in senso generale,quella pratica terapeutica umana comune a tutte le culture e le popolazioni sin dalla preistoria, che prevede l’utilizzo di piante o estratti di piante per la cura delle malattie o per il mantenimento del benessere. E’ sensato dire che l’utilizzo terapeutico delle piante si trova in tutti i sistemi terapeutici umani. Solo da pochi anni, esiste una categoria professionale istituzionalizzata di fitoterapeuti, con percorso formativo universitario distinto da quello previsto per la biomedica, e con protezione legale del nome. Il termine viene dal greco phyton (pianta) e terapeia (cura).

Principi attivi

Le piante sono fra le varie fornitrici di sostanze medicamentose. I metaboliti delle piante hanno mostrato importanti attività farmacologiche nell’uomo. Le attività che questi metaboliti possono esercitare sulla fisiologia umana sono molteplici e sarebbe impossibile riassumerle brevemente. Le moderne preparazioni fitoterapiche sono ottenute a partire dal materiale vegetale, sia fresco che essiccato, tramite estrazioni con solventi e metodiche diverse.

Rimedi

Sono vari i rimedi della Fitoterapia sui vari apparati del corpo umano, dall’apparato digerente fino all’apparato osteoarticolare, dal metabolismo alle malattie dermatologiche,dal sistema nervoso alle malattie ematologiche ,come l’anemia e per i disturbi vari come la cinetosi e problemi oculari.

Il Fitocomplesso

Questo è senza dubbio il concetto più importante che si avvicina alla fitoterapia deve conoscere. Ogni pianta medicinale ha una sua propria composizione chimica, definita con precisione in questi ultimi anni grazie ad apparecchiature sofisticate. Per maggiori informazioni vedere anche “ il controllo qualità delle piante medicinali in fitoterapia”, “preparazioni da pianta essiccata, da pianta fresca, da pianta distillata o spremuta”, “le piante principali, secondarie e tossiche” .

Alcuni alimenti per la salute AGLIO, ARANCIO, LIMONE, MANDARINO, POMPELMO, ASPARAGO, BASILICO, CAFFE’, CANNELLA, CARCIOFO, CAROTA, CARRUBA, CAVOLO e BROCCOLO, CICORIA, CIPOLLA, LEGUMI, MAGGIORANA, MENTA, NOCE MOSCATA, ORZO, PEPERONCINO, POMODORO, ROSMARINO, SALVIA, SEITAN, SOIA, SPINACIO, THE, VINO ROSSO.

Ore 17 … TEA TIME

15/05/2009

La cultura del tè, che vanta origini e tradizioni millenarie, è molto diffusa e apprezzata da chiunque desideri regalarsi un momento di pausa e relax abbinando a questo le proprietà terapeutiche e antiossidanti ormai note di questa bevanda.the

Nella cultura giapponese dove pratica meditativa, ritualità e gesti quotidiani diventano un’unica cosa, all’insegna della consapevolezza e della presenza del sé, bere il tè diventa un vero e proprio rito con regole luoghi e tempi precisi.

Per noi, che siamo lontani da queste tradizioni, la “pausa tè” è molto diffusa e apprezzata da chiunque desideri regalarsi un momento di pausa e relax abbinando a questo le proprietà terapeutiche e antiossidanti ormai note di questa bevanda.

Esistono 4 principali tipi di tè:

  • tè bianco – ha alte proprietà antiossidanti e di recente ne sono state appurate proprietà anti obesità grazie all’azione di alcuni suoi principi attivi tra cui la metilxantin,
  • tè non fermentato meglio conosciuto come tè verde – protegge dall’arteriosclerosi, diminuisce il rischio cardiovascolare, contribuisce a regolare i livelli di insulina nel sangue
  • tè rosso – ha una forte azione antiossidante, è benefico nell’azione preventiva delle malattie tumorali
  • tè fermentato meglio conosciuto come tè nero – aiuta il rilassamento dei vasi sanguigni a causa del contenuto in flavonoidi, previene la carie dentale.

Dalla lavorazione di queste 4 tipologie, a seconda dei livelli di fermentazione e lavorazione, derivano circa 3.000 qualità di tè diverse.

Ma torniamo al rito: oltre alle tantissime varietà, esistono diversi metodi di preparazione (bollitura o infusione) e tantissimi “strumenti” per rendere questo momento sempre diverso a cominciare, ovviamente, dalla teiera ogni tipo di tè ha infatti il suo contenitore più adatto.

La teiera di  terracotta, per esempio, ha la capacità di trattenere il sapore dell’ultima bevanda preparata quindi sarà opportuno prepararci sempre lo stesso tipo di tè.

Una teiera di vetro è particolarmente adatto ai tè lavorati più a lungo, come l’oolong, il puerh o i tè aromatizzati, perché ne esalta il sapore.

Le teiere in ceramica e porcellana sono le più diffuse, mentre quelle in ghisa di gran lunga le più delicate.

Da tutto ciò ne deriva una considerazione: poiché prendere un tè è un rito, l’elemento imprescindibile per poter gustare appieno le virtù benefiche e terapeutiche di questo bevanda è il tempo che si dedica a questa pausa relax e allora, in piena armonia rispetto alla filosofia di questo blog sostituiamo la frenetica pausa caffè con una “pausa tè”… slow!!!

NATUROPATIA : una realtà sempre più concreta e vicina

14/05/2009

naturopatiaPer Naturopatia si intende un insieme di discipline finalizzate alla conservazione dell’equilibrio energetico. I padri della Naturopatia, miravano  soprattutto alla disintossicazione e depurazione fisica. L’evoluzione “naturale” della Naturopatia fu quella di non fermarsi all’aspetto fisico della depurazione del corpo ma di avvalersi anche di altre tecniche, che mirano ad un’armonizzazione più profonda e meno materiale, ovvero energetica.

Lo scopo principale della professione del Naturopata non è direttamente la cura delle malattie, ma la promozione dell’equilibrio energetico degli individui,  egli si impegna non solo nella promozione della salute individuale, ma anche della salute a livello sociale. Molte discipline, infatti, oltre a permettere il riequilibrio energetico dell’individuo, ne promuovono anche la crescita spirituale.

La Naturopatia opera una purificazione energetica nelle persone, che poi si traduce in risoluzione di problemi al presente e prevenzione di quelli in divenire. L’impatto reale che tali discipline hanno sulla società è di dimostrare concretamente che una visione non puramente materialistica o “meccanicistica” dell’essere umano può riportare alla salute, con un senso di benessere globale. 

La naturopatia non si pone come sostituto della medicina allopatica, ma come strumento complementare, in un’ottica secondo cui l’approccio alla malattia può comportare modalità di intervento differenti e che agiscono in sinergia.

Tantissimi medici possiedono nozioni sugli organi di un essere umano e hanno l’idea di come essi funzionino, ma ignorano la realtà e la natura dell’essere umano stesso.

Uno stile di vita adeguato previene le malattie e, unito alla cura con solo metodi naturali, sviluppa al massimo la capacità di ogni organismo di guarire da sé.

Il naturopata è una figura ben distinta e complementare a quella del medico, studia le alterazioni anatomo-patologiche della natura umana in senso energetico e non clinico.

La filosofia vitalista ha dato vita ad una scienza ben definita: “l’umorismo” opposto al “solidismo” del materialista, come scienza degli umori

La Naturopatia risale a più di 2.000 anni fa, anche se quella moderna si è sviluppata in Germania ai primissimi anni del 1800. Cerca di favorire la guarigione spontanea della malattia, che è considerata la conseguenza della rottura del normale equilibrio dell’organismo.

I naturopati assolvono al duplice ruolo di terapisti e di educatori, per infondere una maggiore consapevolezza dei metodi terapeutici naturali: trattamento verso il malato e non verso la malattia, la naturopatia è una filosofia.

La naturopatia è presente in tutto il mondo occidentale, dove ha istituito propri organismi amministrativi e proprie scuole di formazione. Nata in Italia, localmente in Piemonte, nelle vicinanze di Torino, vi è la prima scuola di Naturopatia a 360°, istituita da Prof. Rudy Lanza, riconosciuta in Italia e in Europa.

In Italia ci sono oltre 20.000 operatori nel settore della medicina naturale e decine di migliaia di persone che lavorano in aziende di questo settore, mentre sono circa venti per cento gli italiani che ricorrono alle cure naturali..

E’ meglio l’acqua del rubinetto

12/05/2009

rubinettoNel 2003 una serie di inchieste di cui era titolare il procuratore aggiunto di Torino Raffaele Guariniello accertavano contenuti di idrocarburi al benzene in quantità 10 volte superiore alla media su alcune acque minerali. Alcune fonti vennero chiuse dopo la scoperta di sostanze nocive nelle bottiglie destinate al commercio. In questo clima di scandali il ministero, per salvare o non disturbare il mercato, varò in piene festività natalizie(29 dicembre 2003) un decreto che innalzava la soglia di tolleranza per molti degli inquinanti trovati nelle minerali(tra i quali tensioattivi, oli minerali, antiparassitari, idrocarburi) facendo rientrare molte industrie dell’acqua imbottigliata , come per magia, nella legalità. Il decreto consentiva inoltre, per far rientrare nei limiti di legge le minerali con eccesso di arsenico o manganese, di abbassarne le quantità tramite un trattamento di ozonizzazione, ossia tramite l’uso di ozono.Un procedimento che potrebbe dar luogo a sostanze indesiderate, più pericolose di quelle che si intende limitare (i bromati, una di queste sostanze, sono fortemente cancerogeni).

Premesso questo noi consigliamo di bere l’acqua dal rubinetto, che, anche se ogni tanto si sente il sapore del cloro, è la più sicura  in quanto:

  • Costa meno di 1 euro ogni 1000 litri circa , quella minerale ha un costo da 200 a 1000 volte superiore
  • Non lascia imballaggi inquinanti, esce solamente fuori dal rubinetto. L’acqua minerale ogni 2 litri d’acqua bisogna smaltire 1 bottiglia di plastica o vetro (che speriamo almeno vengano riciclate)
  • subisce controlli molto più frequenti e più dettagliati rispetto all’acqua in bottiglia
  • i limiti di legge di contaminanti sono più severi delle acque minerali

Qualora il cloro fosse troppo insopportabile come sapore e non ci si fidasse abbastanza è possibile utilizzare impianti domestici di filtraggio che possono costare mediamente sui 1000 euro; un po’ meno pratiche le caraffe di filtraggio acqua in vendita un po’ in tutti i supermercati a meno di 50 euro.

Beh, conviene alla salute ed alla tasca.